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Matelica, ad allenare i giovani portieri sarà Fulvio Flavoni

Giovedì, 14 Settembre 2017 14:16 Scritto da  Letto 2347 volte
  Clicca per ascolare il testo Matelica, ad allenare i giovani portieri sarà Fulvio Flavoni Il nuovo preparatore dei portieri del settore giovanile del Matelica è Fulvio Flavoni, nato a Roma il 25 gennaio 1970 ed ex giocatore di calcio dove ha vestito la maglia, tra le altre, di Cesena, Frosinone, Fano. Da 10 anni è allenatore dei portieri, ruolo che ha rivestito in settori giovanile professionistici: da Gubbio, dove è stato responsabile dei portieri del settore giovanile negli anni in cui la società egubina era in serie B a Cesena. Flavoni ha conseguito il patentino di allenatore professionista a Coverciano nel 2015. Una figura di grande livello che conferma l’impegno della società nel voler investire sempre di più sul settore giovanile e che si accosta a quella di Fabrizio Nizi, preparatore dei portieri della prima squadra che negli anni ha confermato le sue qualità di tecnico. Flavoni, il suo arrivo al Matelica? “E’ stato molto positivo, ho trovato una società che crede fortememente nel lavoro del settore giovanile, cosa non scontata di questi tempi perché tutti dicono che vogliono investire nel vivaio, ma pochi lo fanno. A Matelica c’è un progetto di crescita anche attraverso l’individuazione di figure che possono consentirlo. Col responsabile del settore giovanile Alberto Virgili si è instaurato subito un rapporto di grande rispetto perché intendiamo il calcio alla stessa maniera. Ha voglia di fare le cose per bene ed è appoggiato dalla società”. Cosa significa lavorare col settore giovanile per lei? “Significa iniziare un percorso a lungo termine che deve durare almeno cinque o sei anni, è difficile pensare di avere risultati nel brevissimo termine, a parte casi eccezionali. Il giovane va formato, non può esserci altro obiettivo se non la crescita del bambino, non esiste risultato. Poi è ovvio che è piacevole per tutti festeggiare una vittoria, ma l’obiettivo deve essere creare calciatori, anche da portare in prima squadra”. L’aspetto più gratificante? “Veder crescere i propri giocatori. Di recente ho portato un mio ragazzo al Torino, non c’è soddisfazione migliore”. Ha lavorato anche in America. Che tipo di esperienza è stata? “Di grandissimo livello. In America stanno investendo molto nel calcio perché vogliono crescere e il giovane è sacro per loro. Ho lavorato alla Img Academy Football in Florida e a New York”. Quali sono gli aspetti principali di un allenatore del settore giovanile? “Un allenatore del vivaio è anche un educatore quindi prima di tutto dobbiamo trasmettere impegno e passione. Io credo molto in quello che faccio e ci metto anima e corpo”.
Matelica, ad allenare i giovani portieri sarà Fulvio Flavoni

 

Il nuovo preparatore dei portieri del settore giovanile del Matelica è Fulvio Flavoni, nato a Roma il 25 gennaio 1970 ed ex giocatore di calcio dove ha vestito la maglia, tra le altre, di Cesena, Frosinone, Fano. Da 10 anni è allenatore dei portieri, ruolo che ha rivestito in settori giovanile professionistici: da Gubbio, dove è stato responsabile dei portieri del settore giovanile negli anni in cui la società egubina era in serie B a Cesena. Flavoni ha conseguito il patentino di allenatore professionista a Coverciano nel 2015. Una figura di grande livello che conferma l’impegno della società nel voler investire sempre di più sul settore giovanile e che si accosta a quella di Fabrizio Nizi, preparatore dei portieri della prima squadra che negli anni ha confermato le sue qualità di tecnico.

Flavoni, il suo arrivo al Matelica?

“E’ stato molto positivo, ho trovato una società che crede fortememente nel lavoro del settore giovanile, cosa non scontata di questi tempi perché tutti dicono che vogliono investire nel vivaio, ma pochi lo fanno. A Matelica c’è un progetto di crescita anche attraverso l’individuazione di figure che possono consentirlo. Col responsabile del settore giovanile Alberto Virgili si è instaurato subito un rapporto di grande rispetto perché intendiamo il calcio alla stessa maniera. Ha voglia di fare le cose per bene ed è appoggiato dalla società”.

Cosa significa lavorare col settore giovanile per lei?

“Significa iniziare un percorso a lungo termine che deve durare almeno cinque o sei anni, è difficile pensare di avere risultati nel brevissimo termine, a parte casi eccezionali. Il giovane va formato, non può esserci altro obiettivo se non la crescita del bambino, non esiste risultato. Poi è ovvio che è piacevole per tutti festeggiare una vittoria, ma l’obiettivo deve essere creare calciatori, anche da portare in prima squadra”.

L’aspetto più gratificante?

“Veder crescere i propri giocatori. Di recente ho portato un mio ragazzo al Torino, non c’è soddisfazione migliore”.

Ha lavorato anche in America. Che tipo di esperienza è stata?

“Di grandissimo livello. In America stanno investendo molto nel calcio perché vogliono crescere e il giovane è sacro per loro. Ho lavorato alla Img Academy Football in Florida e a New York”.

Quali sono gli aspetti principali di un allenatore del settore giovanile?

“Un allenatore del vivaio è anche un educatore quindi prima di tutto dobbiamo trasmettere impegno e passione. Io credo molto in quello che faccio e ci metto anima e corpo”.


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