La Fermana non manca l’appuntamento con la storia e in una notte speciale conquista dopo undici anni il ritorno nel professionismo.
Merito di una Società fantastica, responsabile e seria, capeggiata da un Super Patron come Maurizio Vecchiola e da un Presidente d’altri tempi come Umberto Simoni, merito di una dirigenza oculata e affidabile, di uno Staff professionale e preparato, di una Amministrazione vicina e partecipe, di una Associazione innamorata dei colori gialloblù, di una tifoseria nutrita e calorosa che non ha mai abbandonato i suoi beniamini, recitando spesso il ruolo del dodicesimo giocatore in campo, valore aggiunto di questo girone, con numeri e trasporto senza uguali in tutto il campionato.
Merito di un gruppo d’acciaio, fatto di uomini veri prima di giocatori, scelti con criterio dal Direttore Conti prima per le loro qualità umane che tecniche: un gruppo che, creato sulla base di quello che l’anno scorso aveva centrato i play-off a Fano, ha saputo soffrire e rialzarsi, incassare e reagire, inanellando una serie di risultati strabilianti fino all’urlo di gioia finale.
Un urlo meritatissimo, condiviso con l’intera città di Fermo che da troppo tempo aspettava una notte magica come questa.
Merito infine di Flavio Destro, l’alchimista, colui che ha saputo trasformare tutti questi legami in oro, fungendo da collante e motivatore per tutto l’insieme, colui che ha permesso alla stella gialloblù della Fermana di tornare a brillare nel cielo che merita.
Nel tripudio di un “Recchioni” illuminato a giorno, le marcature di Petrucci e Molinari per il 2-2 finale sono solo le ennesime gemme di una stagione da incorniciare.
Benvenuta Lega Pro, la Fermana c’è.