Più forti di tutti, degli avversari e anche del terremoto. Nella stagione più difficile a causa degli eventi calamitosi che hanno colpito l'intero territorio dell'Alto Nera il Visso conquista il campionato di Terza Categoria e raggiunge la promozione in Seconda, obiettivo sfuggito la scorsa stagione al team del presidente Quinto Mattioli nella finale regionale di coppa Marche persa ai calci di rigore contro l'Avis Pergola Green. Una vittoria arrivata addirittura con una giornata di anticipo rispetto al termine della stagione regolare, addirittura prima di scendere in campo contro la Petriolese grazie al successo del San Ginesio sul Real Molino, che ripaga la squadra di mister Mirko Caterini di tutti i sacrifici fatti nel corso dell'anno. Quasi tutti i giocatori del Visso, infatti, sono rimasti senza casa a causa del sisma, costretti a vivere da sfollati, senza un campo di gioco, visto che la squadra ha disputato le sue partite "interne" prima nell'antistadio del "Ferranti" di Porto Sant'Elpidio, poi sul sintetico di Collevario a Macerata. "Forte è stato il rischio di dover abbandonare dopo che il terremoto ha scombussolato le nostre vite – confessa il presidente Mattioli – Nel momento di maggiore difficoltà ci siamo guardati in faccia e nessuno si è tirato indietro, decidendo di continuare. Vorrei anche ringraziare la Delegazione Figc di Macerata, con la quale ci siamo più volte incontrati, che non ci ha mai fatto mancare la sua vicinanza". "Un progetto che si è trasformato in un sogno – le parole del tecnico Caterini, che non tralascia di ringraziare anche Roberto Mocci, colui che lo ha preceduto sulla panchina vissana – Ho avuto l'onore di allenare un grande gruppo, ragazzi che nei tanti momenti difficili vissuti non si sono mai tirati indietro, lottando tutti per un obiettivo comune. La ricostruzione deve ripartire da qui, da questo gruppo di ragazzi, perchè se si disgrega la comunità, la ricostruzione fallisce prima ancora di partire". Ora, dopo la festa, è tempo di cominciare a pensare alla prossima stagione, anche se le difficoltà non mancano. Diversi, infatti, i nodi da sciogliere, a partire dalla sitemazione geografica dei calciatori e dalla disponibilità del campo sportivo, possibile area individuata per la collocazione delle casette.