La Lega Dilettanti fa appena in tempo a pubblicare il nuovo protocollo che il Covid colpisece, sia pure indirettamente, una squadra marchigiana di Prima categoria, il Cupramontana che aveva ripreso ad allenarsi soltanto pochi giorni fa.
Il papà di un giocatore dela squadra di mister Ortolani è, infatti risultato positivo al Coronavirus e così la squadra ha interrotto gli allenamenti in attesa dell'esito del tampone sul ragazzo. Come da protocollo l'Asur ha posto il ragazzo in regime di quarantena fiduciaria per i canonici 14 giorni in attesa dell'esito degli esami. A questo punto bisognerà anche vedere, qualora il giocatore risulti positivo al virus, la condizione dei suoi compagni di squadra.
Ecco, allora, che il discorso si sposta nuovamente sui protocolli, che alcuni dirigenti di società giudicano ancora poco chiari. Uno di questi è il team manager dell'Osimana, società anche questa alle prese con il virus, Giovanni Giacco.
"Ho letto e riletto attentamente le 13 pagine del protocollo - dichiara Giacco - e sinceramente molti punti sono ancora oscuri. Il dubbio riguarda ancora una volta l'obbligo di sottoporre a tampone tutti i componenti dell'organico in caso di positività di un giocatore e se negativi, almeno secondo alcuni, possono non fare la quarantena, mentre altri sostengono che la quarantena vada assolutamente rispettata. La confusione, purtroppo, è ancora tanta e, almeno per quanto ho compreso, la gestione della situazione spetta all'autorità sanitaria locale, il che potrebbe anche determinare disparità di trattamento".