Disco rosso per il Monticelli che resta lì dov’è ovvero negl’inferi. Arrivano nuove forze. Giocatori d’esperienza ma i risultati non cambiano. Come pure cambia il tecnico. Esce nuovamente di scena Fusco riproposto di nuovo da poco. Ritorna invece Lazzarini dopo essere uscito di scena per qualche turno che lo vedeva di nuovo in campo nella sola funzione di giocatore. Lazzarini per esigenze societarie torna alla guida tecnica della squadra sempre nella duplice veste di allenatore- giocatore. Si spera che cambi qualcosa. Certo, miracoli non può farne. Sembra come se tutto giri, per partito preso, contro un undici ragazzi che meritano ben altro per quello che danno in campo. Arriva invece per il Monticelli la quindicesima sconfitta stagionale che lo condanna sempre più in fondo alla classifica. Un 3 a 0 per la compagine di mister Moriconi che fra l’altro trova la compiacenza non voluta di Bha e Giballieri che si fanno espellere, espulsioni a dire il vero alquanto generose. Per gli undici di Loreto è gioco facile avere ragione di un avversario costretto a giocare in nove gli ultimi trentacinque minuti più recupero. A questo punto per gli ospiti non c’è stato nulla da fare. I locali avevano l’impellente bisogno di far propria l’intera posta in palio galvanizzati dal fatto che la capolista Atletico Ascoli stava pareggiando (1 a 1) che poi sarà il risultato finale. Il che avrebbe comportato la riduzione di due lunghezze. Ora sono 55 per l’Atletico Ascoli e 47 per il Loreto, secondo, i punti in classifica. La partita è stata condizionata da qualche decisione dell’arbitro alquanto generosa. Al Monticelli invece interessava solo vincere. Purtroppo così non è stato. Nel dopo gara il Direttore sportivo Piero Spinelli per il Monticelli: “ Ce la stiamo mettendo tutta pur di venirne a capo. Continua a perseguitarci la malasorte che pare ce l’abbia con noi. Infortuni che capitano nei momenti poco opportuni nonché decisioni arbitrali quanto mai opinabili, stanno condizionando un campionato che non ci vede protagonisti. Non ammainiamo bandiera se non sarà il campionato a mettere la sentenza di condanna “.
(Giuseppe Capasso).