Calcio e Coronavirus: mentre le squadre continuano a sospendere o a rallentare gli allenamenti e le preparazioni, con amichevoli annullate e giocatori che in alcuni casi continuano il lavoro a casa e individualmente, la Federazione fa uscire i calendari e tiene fede alla data fissata. Il 25 ottobre si scenderà in campo dalla Promozione in giù, ma le perplessità rimangono. Il presidente della Settempeda Sauro Orazi è tra quelli che, in assenza di chiarezza, auspica un rinvio: “Stiamo continuando gli allenamenti, seppur a ranghi ridotti e a ritmi più blandi – dice ai microfoni di Radio C1 inBlu – ma non sappiamo bene come proseguire: da un lato c’è l’ipotesi di vedere partite perse a tavolino in caso di mancata presenza sui campi, d’altro canto però non si può mettere il calcio davanti a istruzione o lavoro. Molti dei ragazzi in squadra lavorano, alcuni come me hanno un’attività, ed è un rischio troppo grande rischiare la positività per poi doversi assentare dal posto di lavoro. Io stesso rischierei di contagiare i miei dipendenti e il danno per la mia ditta sarebbe enorme”.
“Qualche giocatore, vista la non chiarezza dei comunicati, preferisce fare qualcosa a casa, da solo, in attesa che si riesca a capire qualcosa. Siamo tutti in attesa e io ripeto di essere tra quelli che sperano in un rinvio. Non ha senso provare a giocare in queste condizioni: i danni, oltre alla salute, sarebbero troppo grandi. Mi auguro che la Federazione prenda una posizione netta e sia chiara sulla strada da intraprendere: al momento c’è troppa indecisione sul come comportarsi”.
Red.