Il "caso" Trodica ha mosso le acque nel calcio dilettantistico. Dalla notizia della quarantena disposta dall'Asur per tutti i componenti della squadra di Luca Fermanelli, anche se il tecnico, non avendo avuto contatti diretti con il soggetto risultato positivo, non è stato costretto all'isolamento, l'intero movimento ha mostrato preoccupazione per le discordanze tra i protocolli stabiliti dalla Lega e le regole dettate dalle autorità sanitarie. Tutto ciò, a poco più di 10 giorni dall'inizio dei campionati, ha condotto all'organizzazione di un incontro tra Regione, Asur e Figc che, nella giornata di mercoledì, cercheranno di giungere alla redazione di regole comuni per fare chiarezza su aspetti ancora controversi.
"Alla fine di questo lungo periodo di quarantena - a parlare il tecnico del Trodica Fermanelli - ricominciamo ad allenarci in vista della prima di campionato contro la Monterubbianese. Non sarà facile riprendere dopo i 12 giorni di stop forzato perchè il tempo a disposizione è poco, ma cercheremo di sfruttarlo al meglio". Non tutti i mali sono, però, venuti per nuocere, almeno secondo quanto sostiene anche Fermanelli. "Un fatto che ci è piovuto dal cielo quasi inaspettato - conclude l'allenatore - Fortunatamente, dopo questo caso di positività, tutti i membri del gruppo squadra sono risultati negativi al tampone a dimostrazione che il virus proveniva dall'esterno e non dalla squadra. Questo ha anche dimostrato che l'attenzione al rispetto delle regole da parte nostra è massima e lo sarà ancor di più per il futuro perchè un ulteriore periodo di quarantena non vorremmo più viverlo. A quel punto, infatti, non si parla più di calcio. La speranza è che si giunga ad un accordo sui protocolli da osservare fra gli enti preposti, anche se per questo sarà sicuramente un campionato strano".