Dopo il rifiuto incassato dal Presidente della Figc Carlo Tavecchio in ordine alla partecipazione al prossimo campionato di Serie D, quale sarà il futuro della Maceratese? Con la sua comunicazione il sindaco di Macerata Romano Carancini, che da tempo si sta occupando della questione insieme all’assessore Canesin, ha prima “illuso” e poi, in sostanza, “gelato” le aspettative dei tifosi biancorossi che ora si chiedono se sarà possibile in extremis ottenere dal Comitato Figc Marche la partecipazione al massimo campionato regionale di Eccellenza. Allo stato, comunque, sembrano allontanarsi le posizioni dell’imprenditore bresciano Ruggeri, che ha sempre condizionato il suo impegno alla partecipazione della squadra alla Serie D, e del maceratese Maurizio Mosca, che contava sull’appoggio pieno dello stesso Ruggeri che, vistosi isolato, ha preferito far ritorno nella sua Lombardia lasciando la Maceratese nelle mani dei maceratesi. Il dubbio sorge spontaneo. La Rata interessa ancora alle forze imprenditoriali locali? Stando all’evolversi della vicenda la risposta parrebbe essere negativa: tante parole, pochi fatti e una montagna di debiti accumulati giocando con i professionisti. La palla sembra così passare alla Federazione che, in presenza della domanda di iscrizione in sovrannumero all’Eccellenza presentata a suo tempo dalla S.S. Maceratese, dovrà decidere in quale torneo ammettere la Rata. Il presidente Cellini deciderà in autonomia o attenderà indicazioni dall’alto? La storia insegna che il Comitato Regionale Marche ha spesso dovuto “sottostare” a decisioni prese nella “stanza dei bottoni”, anche se il presidente Cellini ha ultimamente dichiarato “basta a questo tipo di calcio”. Nel frattempo i giorni passano e mentre le squadre stanno preparandosi per la nuova stagione con gare amichevoli, per la gloriosa maceratese e per lo storico impianto dell’Helvia Recina le porte continuano a rimanere chiuse. Così l’estate di Sefro, storica sede del ritiro biancorosso, si caratterizza soltanto per la Sagra della Trota.