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Fabriano Cerreto, la forza del gruppo

Venerdì, 17 Aprile 2015 21:32 Scritto da  Letto 1041 volte
  Clicca per ascolare il testo Fabriano Cerreto, la forza del gruppo L’ultima giornata di campionato al Fabriano Cerreto serve solo per far festa. I ragazzi di mister Spuri Forotti hanno già raggiunto la promozione in Eccellenza ed ora l’ultimo match serve veramente solo per godersi il momento. Al termine della partita con il Valfoglia nello stadio cerretese ci sarà infatti una merenda offerta dalla società, per ringraziare tutti i tifosi ed i protagonisti di questa meravigliosa stagione. Tra questi ultimi possiamo inserire sicuramente Emiliano Bartoli, centrocampista arrivato al Fabriano Cerreto a gennaio. Da lì i rossoneri non si sono più fermati ed hanno raggiunto la capolista Pergolese fino a surclassarla con quello che ad oggi è un + 9 in classifica. Emiliano, come appena detto sei arrivato a gennaio: com’è stato il passaggio dalla tua ex squadra al Cerreto? Qual è la tua impressione maturata fino ad oggi su questo ambiente? È stata una decisione difficile e anche un po' rischiosa in quanto a Vismara stavo molto bene. Però ho preso questa strada per trovare nuovi stimoli e confrontarmi con una nuova realtà dopo quasi quattro stagioni a Pesaro. Ed a guardare da come è andata è stata una scelta azzeccata! Ho trovato una società con tanta voglia di migliorarsi e rendersi protagonista. Mi hanno fatto sentire importante fin dal primo giorno... E per un giocatore sentir la stima e la fiducia da parte di società e staff tecnico è tutto! Secondo te qual è stato il punto di forza della squadra che ha deciso la vittoria del campionato? Senza ombra di dubbio il gruppo. Un mix di giovani ed esperti che sta bene insieme anche fuori dal campo, si diverte nell'allenarsi giornalmente e si aiuta di conseguenza il giorno della partita. Quello che ha fatto questa squadra lo si ottiene solo con il lavoro, l'unione d'intenti e poi, naturalmente, le individualità che non possono mancare per vincere. Quali partite sono state decisive per voi sia dal punto di vista della classifica sia dal punto di vista mentale dello spogliatoio? Quando sono arrivato eravamo in una buona posizione in classifica, ma molto lontani dalla Pergolese, ben 11 punti! Quindi il nostro obiettivo era guardare partita per partita sperando di avvicinarla il più possibile, prima dello scontro diretto. Quindi penso che la partita vinta con la Pergolese ci abbia dato molta fiducia e consapevolezza e nello stesso tempo abbia messo più pressione ai nostri diretti avversari. Questa squadra è pronta per l'Eccellenza? In quale reparto andresti a rinforzarla? Ora l'Eccellenza! Campionato che conosco e reputo molto competitivo e bello. Questa squadra parte da una base molto buona e solida composta da giocatori che sono insieme da anni e si conoscono bene. Però nel nuovo campionato cambieranno le regole sull'età dei fuoriquota e salirà il tasso tecnico quindi qualche accorgimento si dovrà sicuramente fare. Sono convinto che la società e il tecnico sapranno muoversi a dovere, proprio come hanno fatto quest'anno: 3 mesi fa infatti tutto questo era impensabile. Riccardo Antonelli
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L’ultima giornata di campionato al Fabriano Cerreto serve solo per far festa. I ragazzi di mister Spuri Forotti hanno già raggiunto la promozione in Eccellenza ed ora l’ultimo match serve veramente solo per godersi il momento. Al termine della partita con il Valfoglia nello stadio cerretese ci sarà infatti una merenda offerta dalla società, per ringraziare tutti i tifosi ed i protagonisti di questa meravigliosa stagione. Tra questi ultimi possiamo inserire sicuramente Emiliano Bartoli, centrocampista arrivato al Fabriano Cerreto a gennaio. Da lì i rossoneri non si sono più fermati ed hanno raggiunto la capolista Pergolese fino a surclassarla con quello che ad oggi è un + 9 in classifica.

Emiliano, come appena detto sei arrivato a gennaio: com’è stato il passaggio dalla tua ex squadra al Cerreto? Qual è la tua impressione maturata fino ad oggi su questo ambiente? È stata una decisione difficile e anche un po' rischiosa in quanto a Vismara stavo molto bene. Però ho preso questa strada per trovare nuovi stimoli e confrontarmi con una nuova realtà dopo quasi quattro stagioni a Pesaro. Ed a guardare da come è andata è stata una scelta azzeccata! Ho trovato una società con tanta voglia di migliorarsi e rendersi protagonista. Mi hanno fatto sentire importante fin dal primo giorno... E per un giocatore sentir la stima e la fiducia da parte di società e staff tecnico è tutto!

Secondo te qual è stato il punto di forza della squadra che ha deciso la vittoria del campionato? Senza ombra di dubbio il gruppo. Un mix di giovani ed esperti che sta bene insieme anche fuori dal campo, si diverte nell'allenarsi giornalmente e si aiuta di conseguenza il giorno della partita. Quello che ha fatto questa squadra lo si ottiene solo con il lavoro, l'unione d'intenti e poi, naturalmente, le individualità che non possono mancare per vincere.

Quali partite sono state decisive per voi sia dal punto di vista della classifica sia dal punto di vista mentale dello spogliatoio? Quando sono arrivato eravamo in una buona posizione in classifica, ma molto lontani dalla Pergolese, ben 11 punti! Quindi il nostro obiettivo era guardare partita per partita sperando di avvicinarla il più possibile, prima dello scontro diretto. Quindi penso che la partita vinta con la Pergolese ci abbia dato molta fiducia e consapevolezza e nello stesso tempo abbia messo più pressione ai nostri diretti avversari.

Questa squadra è pronta per l'Eccellenza? In quale reparto andresti a rinforzarla? Ora l'Eccellenza! Campionato che conosco e reputo molto competitivo e bello. Questa squadra parte da una base molto buona e solida composta da giocatori che sono insieme da anni e si conoscono bene. Però nel nuovo campionato cambieranno le regole sull'età dei fuoriquota e salirà il tasso tecnico quindi qualche accorgimento si dovrà sicuramente fare. Sono convinto che la società e il tecnico sapranno muoversi a dovere, proprio come hanno fatto quest'anno: 3 mesi fa infatti tutto questo era impensabile.

Riccardo Antonelli


 

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